Home

Lynn Catterson, Finding, Fixing, Faking, Making: Supplying Sculpture in ‘400 Florence, 17x24 bross, pp. 120, ill. 2014 ISBN 987888531178/4

€ 24,00

Compared to painters of ‘400 Florence, the costs of materials and production for sculptors were significantly higher. Much has been written about demand and the taste of the patron as reflected in the types of projects they commissioned. Yet there must have been the equal but opposing force of supply. To mitigate the high cost of materials, labor and transport, sculptors had to choose materials and seek production processes that increased profit margins and reduced the labor required of the master’s hand. While personal passion and commission competition are among the motivators normally seen to engender innovation, there evidently was the less lofty concern for the cost effectiveness of production. And this in turn would stimulate the craving for, and the evolution of, new technologies, and by the end of the ‘400, a keen savvy for branding and marketing the objects of supply. Using examples from the practice of Ghiberti, Donatello, Luca della Robbia and Michelangelo, this is an examination of the ways in which ‘400 sculptors successfully negotiated the emergent art-as-commodity market.

 

Nella Firenze del ‘400 i costi di una scultura - spese di produzione e materiali - erano proporzionalmente molto superiori a quelli che doveva affrontare un pittore. Si è scritto molto su come i progetti commissionati rifletterebbero la domanda e il gusto della committenza. Eppure, non minor peso devono aver avuto i costi e le capacità di produzione. Per ridurre l’impatto dell’elevato prezzo dei materiali e delle spese di manodopera e trasporto, gli scultori devono aver attentamente valutato le possibilità offerte da ciascun materiale e i benefici delle tecniche di produzione nel tentativo di aumentare i margini di profitto e ridurre il lavoro richiesto alla mano del maestro. La passione professionale e l’accesa competizione per aggiudicarsi committenze prestigiose sono da sempre considerate i motori dell’innovazione, ma è opportuno chiedersi quale ruolo abbia avuto invece la più prosaica esigenza di ridurre i costi e aumentare l’efficacia dei processi produttivi. Proprio questi motivi avrebbero stimolato la ricerca di nuove tecnologie e il loro evolversi e, verso la fine del ‘400, l’introduzione di una sofisticata politica di controllo del marchio e di commercializzazione delle opere. Ghiberti, Donatello, Luca della Robbia e Michelangelo offrono il ricco materiale d’indagine che questo libro esplora con l’obbiettivo di individuare quali soluzioni furono adottate dagli scultori fiorentini del ‘400 per affermarsi con successo nel nascente mercato dell’arte.