Studi di Storia dell'Arte 21

 21x30 bross, pp.  280, ill. 290  b/n e colori, 2010 - ISSN 1123-5683  

COMITATO SCIENTIFICO
Liliana Barroero, Cristina De Benedictis, Anna De Floriani, Gert Kreytenberg,
Francesco Federico Mancini, Enrica Neri Lusanna, Vincenzo Pacelli, Steffi Roettgen, Pietro Ruschi,
Erich Schleier, Nicolas Schwed, Anchise Tempestini.
Marcello Castrichini direttore responsabile

Joseph Polzer

Who is the Master of the Crucifixion in the Campo Santo of Pisa?

 

Peter Lüdemann

“Un giovinetto con pelliccia [...] estimato singolare”. Proposte e idee su un ritratto veneziano all’Ermitage

 

Emilio Lucci

Ottaviano Mascarino in Amelia

 

Antonio Ernesto Denunzio

Giambologna, Alessandro Allori, Federico Barocci. Brevi note d’archivio per doni diplomatici alla corte vicereale di Napoli tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Seicento

 

Maria Barbara Guerrieri Borsoi

Il mecenatismo artistico di Federico Cesi il Linceo

 

Erich Schleier

Alessandro Turchi: Ercole e Onfale. Un capolavoro ritrovato

 

Maria Chiara Cerretani

Giuseppe Puglia, detto il Bastaro. Un inedito al Gesù di Roma e note aggiunte

 

Anita Silvestro

Antonio D'Amico Moretti (1611-1687). Argentiere e collezionista

 

Antonello Governale

Opere inedite di Giacomo Legi da raccolte pubbliche e private siciliane

 

Adriana Capriotti

Novità per i Manenti: il restauro della cappella di San Rocco nel Duomo di Rieti

 

Vincenzo Pacelli - Gianluca Forgione

Un Furio Camillo contro Brenno e alcune note su Salvator Rosa e il genere della ‘Battaglia’

 

Jacopo Curzietti

Cosimo Fancelli, Ercole Ferrata, Andrea Fucigna e Antonio Raggi. La decorazione scultorea della cappella Gavotti in S. Nicola da Tolentino a Roma

 

Enrico Lucchese

Sebastiano Ricci e dintorni. Appunti sulla pittura del Settecento veneziano

 

Ugo Ruggeri

Giulia Lama tra Piazzetta, Tiepolo e Bencovich

 

Giulia Coco

Horace Mann: “l’idolo di Firenze, ricco, amabile, appassionato d’arte e dotato di ottimo gusto”. Ritratto di un conoscitore e mercante d’arte nella Firenze dei Lorena

 

Francesca Gallo

Regole ed eccezioni: note sulla Grammaire des arts du dessin di Charles Blanc

 

 

 

 

 

Roberta Porfiri

Cesare Bazzani a Sant’Andrea della Valle. L'altare di S. Gaetano e la cappella della Purità

 

Giuseppe Scavizzi

Worringer and the modern concept of Manierism

 

Abstract

Intorno al 1910 Wilhelm Worringer pubblicò due scritti, Astrazione ed Empatia e Forma nel Gotico, nei quali egli delineò due modalità psicologico-stilistiche – l’una incline alla rappresentazione naturalistica, l’altra all’astrazione – che a suo parere caratterizzerebbero da un lato la cultura classica, dall’altro la cultura germanica. Imbevuti di acceso nazionalismo, questi due scritti sminuivano radicalmente l’arte italiana e francese per esaltare l’arte germanica, identificata con il Gotico; nati contemporaneamente alle prime manifestazioni dell’arte astratta, essi ebbero un’influsso importante su tutta la cultura germanica. Seguendo gli spunti del Worringer Max Dvořák, come molti altri storici dell’arte di lingua tedesca attivi fra il 1910 e il 1940, si adoperò nello sminuire i valori del naturalismo, dal Rinascimento italiano all’impressionismo francese, per esaltare qualsiasi forma artistica anticlassica e astratta, creando fra l’altro un nuovo concetto di Manierismo – un movimento basato su nuovi principi di più marcato soggettivismo e più profonda spiritualità. Questa tendenza culminò nel periodo postbellico nell’opera dell’Hauser, che sovvertì completamente i valori dominanti in Europa dal tempo del Burckhardt, azzerando il peso del Rinascimento per attribuire al Manierismo ogni anticipo di cultura modernista.


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